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Ascoltare la città 1
PARCO.
“Chiediamo il blocco totale di qualsiasi concessione edilizia all'interno dell'Autodromo, sia essa permanente o temporanea, nonché il ripristino filologico delle aree restituite, ovvero il ridisegno dei confini dell'area in concessione, e in particolare la restituzione della Gerascia e del Roccolo”
Comitato per il Parco A. Cederna


CONSIDERAZIONI SULLA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO

Riprendiamo il progamma elettorale di Michele Faglia estrapolandone gli argomenti riguardanti l'ambiente e la qualità della vita allora proposti ai cittadini. Ricordiamo che tali proposte hanno contribuito in larga misura all'elezione dell'attuale compagine, in quanto ben lontane da quelle della coalizione di centro destra, a riprova del fatto che persino i cittadini monzesi, tradizionalmente centrodestristi, ora non approvano più una politica ambientale miope e vecchio stampo.
Riportiamo "" Parco e Villa Reale, monumenti ambientali, devono essere trattati come tali con unitarietà di gestione. Essendo questi incastonati all'interno del più vasto Parco della Valle del Lambro, garantiremo una maggiore attenzione a far valere il peso significativo della nostra città all'interno dl Consorzio del Parco della Valle del Lambro"". Chiediamo all' Amministrazione quali sono state sino ad ora le iniziative concretamente intraprese in tale direzione.
Riportiamo ""Alla manutenzione ordinaria (di Parco e Villa) provvede il solo Comune di Monza con stanziamenti irrisori (2% del bilancio comunale) che sono appena sufficienti al costo del personale (17 persone) ed agli appalti esterni laddove vi siano situazioni di emergenza"". Chiediamo se ora vi è uno stanziamento maggiore nel bilancio per la manutenzione ordinaria.
Nel programma era esplicitata la proposta di ""costituire una Società a prevalente capitale pubblico, con una dirigenza qualificata dal punto di vista tecnico e culturale, per la gestione e la valorizzazione unitaria del patrimonio costituito dalla Villa, dai Giardini e dal Parco, volta al perseguimento rigoroso di obiettivi di interesse pubblico e culturale, esplicitamente espressi nello Statuto costitutivo….. La Società attiverà tutti i canali possibili per il reperimento delle necessarie risorse economiche."". Anche qui purtroppo non abbiamo visto la costituzione di questa Società e non ci risulta che siano stati fatti passi per reperire le necessarie risorse economiche.
Leggiamo più oltre ""La Villa Reale sarà da destinare a funzioni compatibili, prevalentemente di tipo museale, legate al patrimonio culturale ed architettonico della Villa stessa. Funzioni di alta rappresentanza non dovranno essere preclusive di utilizzi più legati alla città ed al suo intorno, quale riferimento per iniziative culturali, musicali, espositive, congressuali, di maggior rilevanza."" Abbiamo visionato il Documento Preliminare alla Progettazione, il Bando Integrale di Concorso e il Comunicato sulla avvenuta selezione dei 10 concorrenti. Appare evidente che il recupero della Villa è voluto per permetterne tre usi, primo dei quali è la destinazione a sede di alta rappresentanza della Regione. Gli altri due sono: sede di convegni con annessa foresteria e auditorium e sede museale. Questo è ripetuto più volte.
Il Bando di Concorso tuttavia merita un capitolo a parte, del quale vorremmo discutere in altra sede poichè l'esborso da parte del Comune di Monza non appare giustificato dall'utilizzo che se ne vuole fare. Non possiamo qui tacere che la Regione si riserva di adibire alcuni locali della Villa ad appartamenti privati del governatore.
In altra sede quindi chiederemo specifiche delucidazioni all'Amministrazione, in quanto riteniamo che la cittadinanza non possa essere tenuta all'oscuro dell'utilizzo del denaro pubblico per determinati scopi.


PROPOSTE E INDICAZIONI CHE L'AMMINISTRAZIONE DOVREBBE ATTUARE DA QUI A FINE LEGISLATURA

È indispensabile che venga rivista l'entità dei contributi pubblici destinati al Parco che attualmente sono irrisori. Inoltre è indispensabile che il Parco abbia un proprio bilancio autonomo. Stato, Regione, Milano, Parco Valle del Lambro devono partecipare anche economicamente al recupero di questo bene di rilevanza sovra nazionale.
È necessaria l'elaborazione di un piano strategico per il Parco, organizzato e realizzato in successivi programmi pluriennali che temporalizzino quanto previsto, recuperando le opportune risorse pubbliche. L'occasione può oggi essere offerta dal Piano di Settore recentemente elaborato da un gruppo tecnico - multidisciplinare coordinato dal Centro Studi PIM. Tale Piano - pur perfettibile e criticabile in taluni suoi aspetti - può costituire una prima base di partenza per discutere sul futuro del Parco di Monza, la sua collocazione nella Valle del Lambro, nel sistema verde del nord Milano e più in generale in Lombardia. Da qui possono subito partire programmi, progetti e interventi che, così come di seguito descritti, non costituiscono nè ostacolo nè compromissione del Parco, del suo futuro Piano e dell'Ente gestore che sarà ritenuto più appropriato.
Nello specifico:
Autodromo - in occasione dei Gran Premi pensiamo sia utile impedire la presenza del pubblico dopo le 19 nei giorni del Gran Premio. I pestaggi e i danni al patrimonio arboreo sono testimoni. Diversi sono i motivi che rendono indispensabile garantire l'allontanamento del pubblico nel Parco nelle ore serali e notturne:
  • sicurezza: diviene impossibile per le forze dell'ordine garantire l'incolumità dei presenti e soffocare incidenti e atti di teppismo;
  • impedire devastazioni, fuochi e quant'altro, salvaguardando le aree boscate. Vi sono stati recenti interventi di piantumazione;
  • rendere più difficile l'ingresso abusivo nell'area del circuito.
Le sopraelevate sono un inutile retaggio di un obbrobrio ingegneristico sconfessato dagli stessi che le pretesero. La SIAS si è impegnata ad abbatterle e per questo ha accantonato somme rilevanti e non ha avuto adeguamenti di affitto. Crediamo che le sopraelevate debbano essere abbattute e che debba essere risolta questa annosa questione. È necessario emettere un'ordinanza comunale che obblighi la SIAS ad ottemperare a quanto previsto dalla convenzione sottoscritta a suo tempo ed oggi anche dalle stesse norme del PTC della Valle del Lambro, dalla legge 40 e dal piano regolatore.
Saranno così restituiti alla piena, completa e sicura fruizione del pubblico 60 ettari di Parco.
È necessario che Milano concordi con Monza e approvi il progetto. Non è pensabile che gli amministratori milanesi continuino ad opporsi con mille escamotage. Una decisa volontà degli amministratori monzesi segnerebbe un inizio di gestione dignitosa e sarebbe un fermo passo verso un serio recupero del Parco. Lo stato precario del manufatto, del resto, gioca a favore di una sua definitiva eliminazione.
Raccogliamo sempre più di frequente lamentele non solo per i giorni del Gran Premio ma relative a tutto l'anno. Il rumore ha un impatto devastante sul Parco e il traffico è sempre più congestionato, impedendo di fatto la fruizione del Parco a decine di migliaia di utenti. Assistiamo da un lato alla progressiva e costante diminuzione degli spettatori, a dimostrazione di un'evidente tendenza al disinteresse verso le corse, dall'altro all'aumento consistente degli utenti del Parco. In occasione quindi del rinnovo della concessione, chiediamo prima di tutto che si faccia una gara d'appalto per la concessione medesima sulla base di quanto suggerito dall'allora rappresentante del Comune di Milano, On. Pagliarini in occasione della richiesta di rinnovo anticipato da parte della Sias. Chiediamo inoltre il blocco totale di qualsiasi concessione edilizia all'interno dell'area, sia essa permanente o temporanea, nonchè il ripristino filologico delle aree restituite, ovvero il ridisegno dei confini dell'area in concessione, e in particolare la restituzione della Gerascia e del Roccolo.
Golf
– La concessione scadrà nel 2006. Sulla base dell'evidente malumore della cittadinanza monzese e dei frequentatori del Parco alla permanenza del Golf Club Milano all'interno del Parco, chiediamo la restituzione ad uso pubblico di aree non utilizzate o di rilevante interesse, come il fontanile della Pelucca, oggetto di progettazioni e studi idrogeologici., in previsione della dismissione dell'attuale struttura.
Azzonamento Acustico del Territorio Comunale - L'azzonamento acustico del territorio Comunale, avviato dall'Amministrazione oltre un anno fa, non risulta essere stato ancora presentato per approvazione in Consiglio Comunale. In base alla situazione acustica il Comune ha il dovere di monitorare lo stato acustico attuale ed introdurre gli accorgimenti necessari alla riconduzione del livello acustico previsto per quella zona nei limiti ambientali della zona per poi tendere gradualmente al raggiungimento dei limiti di qualità previsti dalla Legge Quadro L.447/95.
Mirabellino - il progetto della Soprintendenza di trasformare l'edificio in una sede distaccata del Museo di Storia Naturale di Milano si è arenato per motivi ridicoli (il disaccordo tra il Comune di Milano e il Demanio). Si trattava di un intervento finalmente degno e calibrato per il Parco. Va assolutamente ripreso: è cultura, è bellezza, è attrattiva, è onore per i tanti che hanno sognato un Parco diverso. È il ricordo di galatuomini di vecchio stampo. Raffaele Cormio: un nome per tutti.
Le Fitopatologie. Per la salvaguardia del verde del Parco e del verde urbano sono indispensabili scelte attente che scaturiscano dalla conoscenza dello stato del patrimonio da gestire. Nel Parco di Monza sono attualmente da monitorare diverse patologie, fra cui: cameraria ohridella, ceratocysti fimbriata, corythuca arcuata, metcalfa pruinosa, bostrico.
Esistono inoltre molte piante infestanti come la reinutria, che costituisce una seria minaccia.
I mezzi per intervenire sono molteplici: meccanici, chimici, biologici. La scelta della strategia deve tenere conto del contesto in cui si opera, preferendo, se possibile, tecniche ecocompatibili.
È importante verificare il registro dell'amministrazione Parco, anche valutando quanto sta facendo il Parco Valle del Lambro, in particolare abbattimenti e piantumazioni. Gli alberi moumentali abbisognano di protezione e di valorizzazione. Un buon veicolo pubblicitario è costituito dal coinvolgimento di scuole, società sportive, associazioni. Possono essere pensate iniziative di adozione di parti del Parco, facendo nascere così un maggiore senso di appartenenza.
Segnaletica e Regolamento del Parco. Si deve procedere all' aggiornamento del regolamento di Parco e Villa.
Vigilanza. Tutto il Parco soffre per una serie di comportamenti scorretti. I giardini della Villa Reale in particolare sono danneggiati da vandalismi di vario tipo, che interessano prati e arredo, alberi e stradine. Manca da sempre un serio coordinamento tra le forze impegnate: vigili, carabinieri, GEV.

L'IDEA CHE IL COMITATO PER IL PARCO “A.CEDERNA” PROPONE PER LA CITTÀ DEL FUTURO

Per il futuro della città e del verde chiediamo :
  • la tutela delle aree libere - con particolare attenzione al verde sotto casa, alla Cascinazza e al parco di cintura urbana quale elemento di continuità con il territorio circostante,
  • la lotta all'inquinamento atmosferico e acustico (zonizzazione)
  • la riduzione del consumo del suolo
  • la realizzazione di corridoi ecologici
  • la valutazione e il controllo del rischio idrogeologico
  • lo studio dell'uso di energie alternative
Per quanto concerne il Parco, ipotizzare un futuro sembra molto difficile per alcuni di noi, in particolare per coloro che si sono schierati in sua difesa negli ultimi 50 anni. Non dobbiamo demordere nel perseguire risultati anche minimi, purchè questi abbiano visibilità e promuovano una fruizione sempre più ampia e consapevole da parte dei frequentatori del Parco. I messaggi che ci giungono oggi e che riguardano nuovi interventi nell'area dell'autodromo - vedi ipotesi di bando di concorso internazionale per la parte Nord del Parco utilizzando gli accantonamenti delle sopraelevate, dunque rendendo la Sias di fatto un partner fondamentale - non sono da sottovalutare e segnano una continua, lenta decadenza delle condizioni ambientali del grande bosco medievale in cui, negli anni venti, venne localizzato l'autodromo.
Abbiamo chiesto in passato, e lo ribadiamo anche oggi, il rispetto della dimensione storica del Parco di Monza, in particolare considerando la maturità raggiunta da indagini e da approfondimenti che valorizzano lo spazio della memoria e il paesaggio in cui si inserisce questo gioiello della natura e delle invenzioni dell'uomo, risultato della cultura asburgica e napoleonica. Questa è la dimensione del Parco che crediamo debba essere difesa sopratttutto in occasione del Bicentenario, come patrimonio dell'intera collettività e dell'intera comunità europea, poichè è la dimensione europea che si legge nella storia e nella struttura di questo Parco. Riaffermiamo il valore, in termini di progetto ambientale, del Parco di Monza come elemento irrinunciabile, forse unica frontiera, non solo per il consolidarsi di una memoria storica legata alle trasformazioni della natura, ma anche delle possibilità di salvaguardia che impongono:
  • il collegamento fra le due grandi patches del bosco ora divise dalla struttura dell'autodromo
  • la sistemazione delle tessere del bosco non solo sulla base di metodi forestali ma anche dei principi dell'ecologia del paesaggio
  • l'impianto da nord a sud di un nuovo corridoio forestale fra il golf e il bosco occupato dall'autodromo
  • la creazione di un corridoio di foresta umida lungo il corso del Lambro
  • la riorganizzazione dell'agricoltura a margine delle fattorie storiche
  • il blocco del transito motoristico nel Parco
  • il corretto restauro del giardino inglese della Villa Reale.
Riaffermiamo altresì l'urgenza di istituire un ente di gestione del bene Parco e Villa che mantenga carattere pubblico e che chiami i privati a un concorso rispettoso di questo carattere prioritario.

COMITATO PER IL PARCO A. CEDERNA
www.parcomonza.org
Intervento presentato da Bianca Montrasio


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  11 giugno 2005